Il volontariato è una passione
L'esperienza di AAA Piccoli volontari cercansi regala la soddisfazione di vedere negli occhi dei bambini emozioni autentiche e desiderio di partecipare. Sabato scorso il Sai e la squadra cinofili di Psf
Invece della dimostrazione pratica di un salvataggio con attraversamento del torrente Maira al ponte del borgo Biandone, come nelle scorse edizioni di AAA Piccoli volontari cercansi, l’associazione Sai (Soccorso ambienti impervi), nell’incontro di sabato scorso 5, dato il tempo instabile e la piena del torrente, ha scelto di svolgere l’esercitazione di fronte agli alunni delle classi di quarta della scuola primaria facendo vedere come ci si cala dall’alto col l’ausilio delle corde, tecnica usata nelle profondità di ogni topo, in montagna, nelle gole, nei pozzi. Alcuni volontari si sono calati da piazza Diaz a piazza Giovanni Paolo II lungo i bastioni.
L’esercitazione è poi proseguita, suscitando altrettanto interesse nei bambini, con l’esibizione di tre conduttori di unità cinofila dell’associazione Pompieri senza frontiere di Cuneo, che per la prima volta ha collaborato con l’iniziativa Piccola volontari, i qulai hanno fanno vedere alcune delle “figure” di base che fanno parte dell’addestramento dei cani impiegati nelle attività di ricerca e di soccorso.
I conduttori hanno spiegato come ci si deve comportare nell’approccio con cani sconosciuti: occorre avvicinarsi con mosse lente, mostrare loro le mani e lasciarsele annusare prima di provare una carezza, che non deve mai essere sulla testa, bensì di lato dalla bocca verso il collo; se ci si sente aggrediti, bisogna fermarsi, mai correre e nemmeno fissare negli occhi l’animale, che per istinto potrebbe interpretare questi gesti come sfida.
L'addestramento di una unità cinofila, hanno spiegato i volontari, è lungo e complesso e può richiede fino a 18/24 mesi di tempo per raggiungere un livello idoneo a sostenere l'esame di abilitazione. Esso avviene come gioco, facendo crescere nei cani il desiderio della ricerca attraverso il premio, che può consistere nella crocchetta o nel manicotto, un giocattolo che li soddisfa pienamente e che li ricompensa per un lavoro determinante nella ricerca di persone disperse, perché il fiuto dei cani è di ben due milioni di volte superiore a quello dell’uomo.
I bambini sono stati altresì stati affascinati dai racconti, svolti anche con l’aiuto di immagini sia di interventi reali, come dopo i terremoti dell’Abruzzo nel 2009 e dell’Emilia del 2012, sia di esercitazioni e simulazioni, da parte dei volontari del Sai. L’associazione conta a Busca cento iscritti e una quindicina di soci operativi, e i volontari sono chiamata ad operare in emergenza in diverse situazioni a rischio.
Ma come si fa a diventare soccorritori? "Se da grandi - ha risposto il presidente del Sai Busca, Andrea Daiala - deciderete di dedicarvi ad una delle attività che avete conosciuto in questi tre incontri con la Protezione Civile, la Croce Rossa e con noi del Sai e con gli amici dell’unità cinofila dei pompieri, dovrete fare la vostra scelta soltanto se spinti da una passione e non per diventare degli ‘eroi’. Sappiate che per essere volontari del soccorso bisogna studiare e applicarsi con umiltà e desiderio di imparare, perché quando si tratta di salvare vite umane bisogna essere preparati al meglio e disposti anche a sacrifici. In cambio potrete aver un premio che supera qualsiasi ricompensa in denaro”.
“Bambini sempre i attenti e partecipi, ben preparati dagli insegnanti – ha ribadito l’assessore Ezio Donadio, ideatore e curatore dell’iniziativa insieme con l’insegnante Paola Eandi - Questa esperienza che riproponiamo da tre anni ci regala la soddisfazione di vedere negli occhi dei bambini emozioni autentiche e desiderio di partecipare. Speriamo non soltanto che crescendo non si dimentichino di questi esempi, ma che ne parlino anche in famiglia e che si diffonda sempre più in città la cultura del volontariato e della prevenzione”.
Il ciclo si concluderà con una serata in villa Ferrero mercoledì 6 giugno.
(Articolo tratto dal sito del Comune di Busca: https://www.comune.busca.cn.it/index.php?module=listNews&method=detail&id=8034)
Invece della dimostrazione pratica di un salvataggio con attraversamento del torrente Maira al ponte del borgo Biandone, come nelle scorse edizioni di AAA Piccoli volontari cercansi, l’associazione Sai (Soccorso ambienti impervi), nell’incontro di sabato scorso 5, dato il tempo instabile e la piena del torrente, ha scelto di svolgere l’esercitazione di fronte agli alunni delle classi di quarta della scuola primaria facendo vedere come ci si cala dall’alto col l’ausilio delle corde, tecnica usata nelle profondità di ogni topo, in montagna, nelle gole, nei pozzi. Alcuni volontari si sono calati da piazza Diaz a piazza Giovanni Paolo II lungo i bastioni.
L’esercitazione è poi proseguita, suscitando altrettanto interesse nei bambini, con l’esibizione di tre conduttori di unità cinofila dell’associazione Pompieri senza frontiere di Cuneo, che per la prima volta ha collaborato con l’iniziativa Piccola volontari, i qulai hanno fanno vedere alcune delle “figure” di base che fanno parte dell’addestramento dei cani impiegati nelle attività di ricerca e di soccorso.
I conduttori hanno spiegato come ci si deve comportare nell’approccio con cani sconosciuti: occorre avvicinarsi con mosse lente, mostrare loro le mani e lasciarsele annusare prima di provare una carezza, che non deve mai essere sulla testa, bensì di lato dalla bocca verso il collo; se ci si sente aggrediti, bisogna fermarsi, mai correre e nemmeno fissare negli occhi l’animale, che per istinto potrebbe interpretare questi gesti come sfida.
L'addestramento di una unità cinofila, hanno spiegato i volontari, è lungo e complesso e può richiede fino a 18/24 mesi di tempo per raggiungere un livello idoneo a sostenere l'esame di abilitazione. Esso avviene come gioco, facendo crescere nei cani il desiderio della ricerca attraverso il premio, che può consistere nella crocchetta o nel manicotto, un giocattolo che li soddisfa pienamente e che li ricompensa per un lavoro determinante nella ricerca di persone disperse, perché il fiuto dei cani è di ben due milioni di volte superiore a quello dell’uomo.
I bambini sono stati altresì stati affascinati dai racconti, svolti anche con l’aiuto di immagini sia di interventi reali, come dopo i terremoti dell’Abruzzo nel 2009 e dell’Emilia del 2012, sia di esercitazioni e simulazioni, da parte dei volontari del Sai. L’associazione conta a Busca cento iscritti e una quindicina di soci operativi, e i volontari sono chiamata ad operare in emergenza in diverse situazioni a rischio.
Ma come si fa a diventare soccorritori? "Se da grandi - ha risposto il presidente del Sai Busca, Andrea Daiala - deciderete di dedicarvi ad una delle attività che avete conosciuto in questi tre incontri con la Protezione Civile, la Croce Rossa e con noi del Sai e con gli amici dell’unità cinofila dei pompieri, dovrete fare la vostra scelta soltanto se spinti da una passione e non per diventare degli ‘eroi’. Sappiate che per essere volontari del soccorso bisogna studiare e applicarsi con umiltà e desiderio di imparare, perché quando si tratta di salvare vite umane bisogna essere preparati al meglio e disposti anche a sacrifici. In cambio potrete aver un premio che supera qualsiasi ricompensa in denaro”.
“Bambini sempre i attenti e partecipi, ben preparati dagli insegnanti – ha ribadito l’assessore Ezio Donadio, ideatore e curatore dell’iniziativa insieme con l’insegnante Paola Eandi - Questa esperienza che riproponiamo da tre anni ci regala la soddisfazione di vedere negli occhi dei bambini emozioni autentiche e desiderio di partecipare. Speriamo non soltanto che crescendo non si dimentichino di questi esempi, ma che ne parlino anche in famiglia e che si diffonda sempre più in città la cultura del volontariato e della prevenzione”.
Il ciclo si concluderà con una serata in villa Ferrero mercoledì 6 giugno.
(Articolo tratto dal sito del Comune di Busca: https://www.comune.busca.cn.it/index.php?module=listNews&method=detail&id=8034)