Progetto "Insieme per il Nepal"
Alcuni amici dell'Associazione: Andrea, Cinzia, Riccardo, Chhongba, Pemba e Lakpa, dal 22 settembre 2015 sono in Nepal per un viaggio di solidarietà e di aiuto umanitario a favore della popolazione nepalese, duramente colpita dal terremoto del 25 aprile di quest'anno.
Attraverso una colletta fatta tra amici e conoscenti e con un contributo di Pompieri Senza Frontiere, porteranno laggiù un aiuto concreto come medicinali, alimenti e materiali scolastici. Questi beni verranno acquistati in loco anche per sostenere la fragile economia locale. A causa delle difficoltà di comunicazione non abbiamo molte notizie da laggiù, se non qualche brevissima mail di aggiornamento della situazione, dei luoghi visitati e degli aiuti portati. Le riportiamo di seguito per farvi partecipi delle novità. L'associazione oltre a fornire un sostegno per lo sviluppo del progetto, ha contribuito con una donazione di 500 € per l'acquisto di beni utili alla popolazione e di materiali per i bambini. |
Il diario conclusivo
Cari amici,
come sapete in questi ultimi mesi io, Andrea e Cinzia abbiamo fatto una raccolta fondi per sostenere il Nepal, a cui voi avete generosamente partecipato.
Il 25 settembre siamo arrivati a Kathmandu, e già il giorno stesso abbiamo potuto osservare gli effetti disastrosi del terremoto nella capitale: molte case e palazzi crollati, templi che erano parte del patrimonio storico e culturale del Paese spariti per sempre, tendopoli in varie parti della città.
A Kathmandu abbiamo incontrato Chonngba, un uomo nepalese che conosce molto bene l'italiano, in quanto lavora stagionalmente in rifugi italiani da svariati anni. L'idea della raccolta fondi è nata, oltre che per la nostra comune passione per il Paese sviluppata in viaggi precedenti, anche per i racconti di Chonngba sulla situazione attuale della valle dove è sito il suo villaggio natio, Nunthala, nel Solukumbu: una terra in cui era difficile vivere anche prima del terremoto, e che ora ha ferite che si cicatrizzeranno solo tra anni.
Per sapere come utilizzare al meglio i fondi raccolti abbiamo naturalmente fatto affidamento su di lui: noi abbiamo solo espresso il desiderio che le 2 scuole presenti nella zona fossero considerate una delle priorità; per il resto ci siamo fatti dire da lui quali erano le prime necessità di Nunthala e dei villaggi circostanti.
Abbiamo acquistato tutto a Kathmandu per vari motivi: oltre al fatto che non sapevamo con esattezza cosa fosse necessario, in Nepal come potete immaginare costa tutto meno, inoltre le spese per il trasporto del materiale dall'Italia sarebbero state superiori a qualsiasi acquisto fatto.
Nei due giorni successivi abbiamo iniziato ad acquistare con lui le prime cose per le due scuole principali della zona: strumenti musicali (2 tastiere, 2 chitarre acustiche, 4 tamburi), accessori per gli sport (palloni da calcio e da pallavolo, racchette da ping pong), un'enorme pentola a pressione, un bollitore per l'acqua, 300 quaderni, penne e matite. La presenza di Chonngba è stata fondamentale per la contrattazione, che è la norma nelle transazioni commerciali in molti Paesi del mondo.
Lunedì 28 settembre siamo partiti in direzione del villaggio: il viaggio è durato due giorni, uno in fuoristrada e l'altro a piedi. Durante il viaggio in fuoristrada, per 11 ore stipati nell'abitacolo come sardine, abbiamo potuto notare che anche altri fenomeni naturali oltre al terremoto hanno recato ingenti danni: ogni anno i monsoni si riversano sul Paese con enorme violenza, danneggiando pesantemente le già precarie vie di comunicazione. Impossibile affrontare un viaggio simile senza un mezzo con 4 ruote motrici: i momenti in cui superavamo le frane sulle strade erano da brividi. Il giorno successivo siamo partiti a piedi da Salleri (capoluogo del Solukumbu) verso Nunthala, insieme ai portatori, camminando per 20 km nella foresta prima di raggiungere il villaggio di Nunthala.
Piccola parentesi riguardo al trasporto del materiale: in questi territori, anche nella vita quotidiana, bisogna tenere presente che trasportare qualsiasi tipo di materiale fino al proprio villaggio ha un costo, sia in termini di tempo che di fatica. Un costo di cui è necessario tenere conto nel budget a disposizione, in quanto per niente irrilevante.
Nel villaggio di Nunthala abbiamo passato 2 giorni pieni di emozioni; il momento più importante è stata la consegna alle scuole del materiale acquistato: per l'occasione è stata allestita una cerimonia, in cui noi eravamo i timidi protagonisti, gli studenti ci hanno ringraziato uno ad uno, donandoci ciascuno una kata, sciarpa augurale buddista diffusa in Nepal, Tibet e Cina.
Nell'occasione inoltre
Nel pomeriggio siamo andati a visitare un piccolo agglomerato di famiglie a un'ora di distanza da Nunthala: un gruppo di casette in lamiera appartamenti a famiglie che si sono dovute spostare dal loro villaggio originale per il pericolo di una frana. Con i fondi raccolti abbiamo garantito l'acquisto delle lamiere sufficienti alle necessità di tutte le famiglie del villaggio senza ancora una casa, è stato inoltre pagato l'affitto per 10 anni del terreno dove si sposteranno tutti definitivamente, al sicuro da frane.
Il giorno successivo abbiamo visitato il piccolo ospedale del villaggio, gestito da 2 infermieri, che si occupano più che altro delle emergenze (il medico viene al villaggio solo una volta all'anno, così come il dentista) e abbiamo pranzato dai genitori di Chonngba in un villaggio poco lontano: abbiamo così avuto modo di apprezzare la bontà della loro cucina, nella sua semplicità.
Nel ritorno verso Kathmandu abbiamo meditato su cosa fosse ancora necessario fare in questa zona perché abbiano tutti una vita dignitosa, e come proporre al pubblico in Italia il materiale fotografico e video che abbiamo raccolto a testimonianza di ciò che abbiamo vissuto, in modo da poter raccogliere altri fondi.
Colgo ancora una volta l'occasione per ringraziare tutti voi da parte delle persone che avete sostenuto con la vostra generosità: ciò che per voi è stato forse un piccolo sacrificio si è trasformato per molti abitanti del Nepal in un aiuto serio e duraturo.
Riccardo Savaris
come sapete in questi ultimi mesi io, Andrea e Cinzia abbiamo fatto una raccolta fondi per sostenere il Nepal, a cui voi avete generosamente partecipato.
Il 25 settembre siamo arrivati a Kathmandu, e già il giorno stesso abbiamo potuto osservare gli effetti disastrosi del terremoto nella capitale: molte case e palazzi crollati, templi che erano parte del patrimonio storico e culturale del Paese spariti per sempre, tendopoli in varie parti della città.
A Kathmandu abbiamo incontrato Chonngba, un uomo nepalese che conosce molto bene l'italiano, in quanto lavora stagionalmente in rifugi italiani da svariati anni. L'idea della raccolta fondi è nata, oltre che per la nostra comune passione per il Paese sviluppata in viaggi precedenti, anche per i racconti di Chonngba sulla situazione attuale della valle dove è sito il suo villaggio natio, Nunthala, nel Solukumbu: una terra in cui era difficile vivere anche prima del terremoto, e che ora ha ferite che si cicatrizzeranno solo tra anni.
Per sapere come utilizzare al meglio i fondi raccolti abbiamo naturalmente fatto affidamento su di lui: noi abbiamo solo espresso il desiderio che le 2 scuole presenti nella zona fossero considerate una delle priorità; per il resto ci siamo fatti dire da lui quali erano le prime necessità di Nunthala e dei villaggi circostanti.
Abbiamo acquistato tutto a Kathmandu per vari motivi: oltre al fatto che non sapevamo con esattezza cosa fosse necessario, in Nepal come potete immaginare costa tutto meno, inoltre le spese per il trasporto del materiale dall'Italia sarebbero state superiori a qualsiasi acquisto fatto.
Nei due giorni successivi abbiamo iniziato ad acquistare con lui le prime cose per le due scuole principali della zona: strumenti musicali (2 tastiere, 2 chitarre acustiche, 4 tamburi), accessori per gli sport (palloni da calcio e da pallavolo, racchette da ping pong), un'enorme pentola a pressione, un bollitore per l'acqua, 300 quaderni, penne e matite. La presenza di Chonngba è stata fondamentale per la contrattazione, che è la norma nelle transazioni commerciali in molti Paesi del mondo.
Lunedì 28 settembre siamo partiti in direzione del villaggio: il viaggio è durato due giorni, uno in fuoristrada e l'altro a piedi. Durante il viaggio in fuoristrada, per 11 ore stipati nell'abitacolo come sardine, abbiamo potuto notare che anche altri fenomeni naturali oltre al terremoto hanno recato ingenti danni: ogni anno i monsoni si riversano sul Paese con enorme violenza, danneggiando pesantemente le già precarie vie di comunicazione. Impossibile affrontare un viaggio simile senza un mezzo con 4 ruote motrici: i momenti in cui superavamo le frane sulle strade erano da brividi. Il giorno successivo siamo partiti a piedi da Salleri (capoluogo del Solukumbu) verso Nunthala, insieme ai portatori, camminando per 20 km nella foresta prima di raggiungere il villaggio di Nunthala.
Piccola parentesi riguardo al trasporto del materiale: in questi territori, anche nella vita quotidiana, bisogna tenere presente che trasportare qualsiasi tipo di materiale fino al proprio villaggio ha un costo, sia in termini di tempo che di fatica. Un costo di cui è necessario tenere conto nel budget a disposizione, in quanto per niente irrilevante.
Nel villaggio di Nunthala abbiamo passato 2 giorni pieni di emozioni; il momento più importante è stata la consegna alle scuole del materiale acquistato: per l'occasione è stata allestita una cerimonia, in cui noi eravamo i timidi protagonisti, gli studenti ci hanno ringraziato uno ad uno, donandoci ciascuno una kata, sciarpa augurale buddista diffusa in Nepal, Tibet e Cina.
Nell'occasione inoltre
- sono state consegnate 50.000 rupie nepalesi (circa 500 dollari) a ognuna delle 2 scuole;
- sono stati dati soldi alle famiglie che si sono prese in carico i 6 bambini rimasti orfani nel villaggio;
- sono stati pagati i restanti 6 mesi di dormitorio a un'alunna giunta all'ultimo anno di studi, la quale aveva interrotto la frequentazione perché impossibilitata economicamente e troppo distante dalla scuola per non fermarsi al dormitorio.
Nel pomeriggio siamo andati a visitare un piccolo agglomerato di famiglie a un'ora di distanza da Nunthala: un gruppo di casette in lamiera appartamenti a famiglie che si sono dovute spostare dal loro villaggio originale per il pericolo di una frana. Con i fondi raccolti abbiamo garantito l'acquisto delle lamiere sufficienti alle necessità di tutte le famiglie del villaggio senza ancora una casa, è stato inoltre pagato l'affitto per 10 anni del terreno dove si sposteranno tutti definitivamente, al sicuro da frane.
Il giorno successivo abbiamo visitato il piccolo ospedale del villaggio, gestito da 2 infermieri, che si occupano più che altro delle emergenze (il medico viene al villaggio solo una volta all'anno, così come il dentista) e abbiamo pranzato dai genitori di Chonngba in un villaggio poco lontano: abbiamo così avuto modo di apprezzare la bontà della loro cucina, nella sua semplicità.
Nel ritorno verso Kathmandu abbiamo meditato su cosa fosse ancora necessario fare in questa zona perché abbiano tutti una vita dignitosa, e come proporre al pubblico in Italia il materiale fotografico e video che abbiamo raccolto a testimonianza di ciò che abbiamo vissuto, in modo da poter raccogliere altri fondi.
Colgo ancora una volta l'occasione per ringraziare tutti voi da parte delle persone che avete sostenuto con la vostra generosità: ciò che per voi è stato forse un piccolo sacrificio si è trasformato per molti abitanti del Nepal in un aiuto serio e duraturo.
Riccardo Savaris
Diario del 10 ottobre. L'ultimo prima del ritorno in Italia
Ciao Nepal
Ultima cena a Kathmandu. Ultima cena con i nostri amici Pasang e Pemba. Si parte con la tristezza. Ci lasciamo alle spalle una situazione peggiore di quando siamo arrivati. Tutti speriamo che le cose cambino rapidamente.
Namasté
Ultima cena a Kathmandu. Ultima cena con i nostri amici Pasang e Pemba. Si parte con la tristezza. Ci lasciamo alle spalle una situazione peggiore di quando siamo arrivati. Tutti speriamo che le cose cambino rapidamente.
Namasté
Diario del 9 ottobre
Viaggio nel tempo.
Abbiamo visitato due villaggi a pochi km da Kathmandu, Khotana e Bungmati. A differenza di KTM e Bhaktapur qui quasi tutto è rimasto fermo al giorno della scossa. Solo ora sono iniziati lavori di smassamento a carico dei singoli cittadini come ci racconta il signor Hitman che incontriamo in procinto di portare fuori dai vicoli una cariola carica di macerie e terra. "Il governo non ha mai mandato aiuti" dice Hitman e le tendopoli e baracche sono marchiate "Danish" e "di un dottore di KTM" (DAF Dr. Armando Foundation). Hitman ci fa vedere casa sua o meglio quello che resta. Completamente crollata. Il piano terra è ricoperto di macerie e terra dentro e fuori. Macerie e terra. Si perché le vecchie costruzioni sono quelle andate distrutte. Il cemento armato ha fatto la differenza. Su o giù, cemento armato, mattoni e terra. I suoi amici, uomini e donne, spalano e riempiono il carrello di un trattore e portano via con la cariola fino alla strada principale. Poi lì vi è una strada completamente piena di macerie riportate. In fondo troviamo una piccola scuola di "concrete". Viene insegnato loro come costruire le armature in ferro per il cemento armato e come tirare su le mura in mattoni e cemento. Hitman dorme in una baracca "Danish", quantomeno in multistrato altri in capanne di lamiera come a Nunthala. Questi borghi poveri e agricoli il tempo si è fermato il 25 aprile. Per fortuna il terremoto è arrivato in pieno giorno e la maggior parte delle persone erano fuori, in giro, a lavoro, i bambini a scuola. Qui le vittime sono state poche, Hitman parla di sole 8 persone tra cui alcuni erano bambini piccoli. Qui il tempo si è fermato ma è giunto il tempo di ricominciare. Parlando con Serbottam il quale giustamente denunciava una diminuzione consistente del turismo che danneggia l'economia del paese, l'immagine venduta per due mesi dai media è stata quella della distruzione e della catastrofe. Anche noi arrivando a KTM pensavamo di trovare una città rasa al suolo. Certo che più di 8000 vittime sono una catastrofe ma come dicevano Messner e altri conosciuti alpinisti il turismo in Nepal è l'apporto maggiore di lavoro. Nella via dell'everest tanti lavori sojo stati eseguiti per ripristinare la normalità delle ricezioni, a Namche sono stati fatti grandi lavori d'urgenza. A ktm gli alberghi e le guest house sono solide e sicure. Nei villaggi himalayani molti lodge sono in multistrato o comunque costruiti con criterio. Il Nepal si sta rialzando. I media ne hanno creato un immagine di stato non sicuro, con una situazione precaria.per la sicurezza personale dei turisti e molte persone vi hanno rinunciato per questo motivo. Ma un piccolo stato come il Nepal che vive di turismo ovviamente e come se non bastasse, ne paga le conseguenze. E poi ora ci si mette anche la politica dell'india, che sta ulteriormente incrementando la già difficile situazione del piccolo Nepal. A Kathmandu alcuni ristoranti hanno già chiuso per aver finito il gas. Le code di km ai pochi benzinai autorizzati alla concessione di razioni di gasolio e benzina è ormai una situazione dilagata in tutto il paese. Gli approvvigionamenti di viveri alle città inizia a diventare un problema serio. Nei ristoranti aperti a volte mancano prodotti come le patate o la farina per fare i momo.
Speriamo che almeno questa morsa o "embargo" da parte dell'india finisca la più presto. Perché il rischio che diventi anche questa una crisi umanitaria è alto. E penso che questo popolo povero ma speciale, veramente speciale, non meriti una secondo terremoto!
Namasté Nepal.
Abbiamo visitato due villaggi a pochi km da Kathmandu, Khotana e Bungmati. A differenza di KTM e Bhaktapur qui quasi tutto è rimasto fermo al giorno della scossa. Solo ora sono iniziati lavori di smassamento a carico dei singoli cittadini come ci racconta il signor Hitman che incontriamo in procinto di portare fuori dai vicoli una cariola carica di macerie e terra. "Il governo non ha mai mandato aiuti" dice Hitman e le tendopoli e baracche sono marchiate "Danish" e "di un dottore di KTM" (DAF Dr. Armando Foundation). Hitman ci fa vedere casa sua o meglio quello che resta. Completamente crollata. Il piano terra è ricoperto di macerie e terra dentro e fuori. Macerie e terra. Si perché le vecchie costruzioni sono quelle andate distrutte. Il cemento armato ha fatto la differenza. Su o giù, cemento armato, mattoni e terra. I suoi amici, uomini e donne, spalano e riempiono il carrello di un trattore e portano via con la cariola fino alla strada principale. Poi lì vi è una strada completamente piena di macerie riportate. In fondo troviamo una piccola scuola di "concrete". Viene insegnato loro come costruire le armature in ferro per il cemento armato e come tirare su le mura in mattoni e cemento. Hitman dorme in una baracca "Danish", quantomeno in multistrato altri in capanne di lamiera come a Nunthala. Questi borghi poveri e agricoli il tempo si è fermato il 25 aprile. Per fortuna il terremoto è arrivato in pieno giorno e la maggior parte delle persone erano fuori, in giro, a lavoro, i bambini a scuola. Qui le vittime sono state poche, Hitman parla di sole 8 persone tra cui alcuni erano bambini piccoli. Qui il tempo si è fermato ma è giunto il tempo di ricominciare. Parlando con Serbottam il quale giustamente denunciava una diminuzione consistente del turismo che danneggia l'economia del paese, l'immagine venduta per due mesi dai media è stata quella della distruzione e della catastrofe. Anche noi arrivando a KTM pensavamo di trovare una città rasa al suolo. Certo che più di 8000 vittime sono una catastrofe ma come dicevano Messner e altri conosciuti alpinisti il turismo in Nepal è l'apporto maggiore di lavoro. Nella via dell'everest tanti lavori sojo stati eseguiti per ripristinare la normalità delle ricezioni, a Namche sono stati fatti grandi lavori d'urgenza. A ktm gli alberghi e le guest house sono solide e sicure. Nei villaggi himalayani molti lodge sono in multistrato o comunque costruiti con criterio. Il Nepal si sta rialzando. I media ne hanno creato un immagine di stato non sicuro, con una situazione precaria.per la sicurezza personale dei turisti e molte persone vi hanno rinunciato per questo motivo. Ma un piccolo stato come il Nepal che vive di turismo ovviamente e come se non bastasse, ne paga le conseguenze. E poi ora ci si mette anche la politica dell'india, che sta ulteriormente incrementando la già difficile situazione del piccolo Nepal. A Kathmandu alcuni ristoranti hanno già chiuso per aver finito il gas. Le code di km ai pochi benzinai autorizzati alla concessione di razioni di gasolio e benzina è ormai una situazione dilagata in tutto il paese. Gli approvvigionamenti di viveri alle città inizia a diventare un problema serio. Nei ristoranti aperti a volte mancano prodotti come le patate o la farina per fare i momo.
Speriamo che almeno questa morsa o "embargo" da parte dell'india finisca la più presto. Perché il rischio che diventi anche questa una crisi umanitaria è alto. E penso che questo popolo povero ma speciale, veramente speciale, non meriti una secondo terremoto!
Namasté Nepal.
Diario del 4 ottobre
Non abbiamo molte foto da inviarvi. Purtroppo con il cellulare non ne ho molte da inviarvi. Oggi siamo stati accolti nella scuola di Nunthala per la consegna dei materiali e dei vestiti. Ad alcuni orfani sono stati dati dei contributi in rupie. I portatori sono alle prese con la preparazione dei carichi. Questi si porteranno tutto il materiale per 20 km in un solo giorno facendo un passo a 3000 metri. Anche i nostri zaini saranno stracarichi!
Andrea
Non abbiamo molte foto da inviarvi. Purtroppo con il cellulare non ne ho molte da inviarvi. Oggi siamo stati accolti nella scuola di Nunthala per la consegna dei materiali e dei vestiti. Ad alcuni orfani sono stati dati dei contributi in rupie. I portatori sono alle prese con la preparazione dei carichi. Questi si porteranno tutto il materiale per 20 km in un solo giorno facendo un passo a 3000 metri. Anche i nostri zaini saranno stracarichi!
Andrea
Diario del 3 ottobre
Siamo scesi oggi da Nunthala e domani partiamo per Kathmandu. Nei prossimi giorni andremo a visitare Baktapur che è stata fortemente colpita e vediamo cosa serve. A Nunthala è andato tutto bene. Abbiamo portato e distribuito i materiali e aiutato le famiglie di due villaggi sfollati, uno andato distrutto da una frana e l'altro è in pericolo. Hanno già costruito le capanne per il primo e il secondo è da fare. Abbiamo pagato l'affitto del terreno agricolo per il primo campo e donato 50000 RPN alle due scuole per gli interventi di ristrutturazione. Abbiamo dato anche 5000 RPN per fare tornare subito a studiare una ragazza di famiglia povera.
Io direi che potete procedere nel fare anche questo bonifico in previsione di altre spese da affrontare. Grazie ancora per il supporto.
Andrea
Siamo scesi oggi da Nunthala e domani partiamo per Kathmandu. Nei prossimi giorni andremo a visitare Baktapur che è stata fortemente colpita e vediamo cosa serve. A Nunthala è andato tutto bene. Abbiamo portato e distribuito i materiali e aiutato le famiglie di due villaggi sfollati, uno andato distrutto da una frana e l'altro è in pericolo. Hanno già costruito le capanne per il primo e il secondo è da fare. Abbiamo pagato l'affitto del terreno agricolo per il primo campo e donato 50000 RPN alle due scuole per gli interventi di ristrutturazione. Abbiamo dato anche 5000 RPN per fare tornare subito a studiare una ragazza di famiglia povera.
Io direi che potete procedere nel fare anche questo bonifico in previsione di altre spese da affrontare. Grazie ancora per il supporto.
Andrea
Diario del 2 ottobre
Qui ora siamo in attesa del volo di rientro per Kathmandu ma credo che per motivi meteorologici oggi non si parta, nonostante qui sia variabile. Quando saremo a Kathmandu potremmo fare gli ulteriori acquisti di lamiere per poter dare inizio ai lavori di costruzioni delle capanne per i villaggi sfollati. Stiamo anche valutando la possibilità di trovare un medico di Phaplu che faccia visita 3 giorni al mese nella zona di Nunthala visto che li hanno due infermieri che fanno tutto e di più!
Inizialmente vorremmo proporre 6 mesi di prova per vedere l'effettivo beneficio. Comunque ne parleremo ancora.
Nel frattempo ancora un grazie di cuore da Andrea, Cinzia, Riccardo, Chhongba, Pemba, Lakpa e il comune di Taksindu!
A presto
Andrea
Qui ora siamo in attesa del volo di rientro per Kathmandu ma credo che per motivi meteorologici oggi non si parta, nonostante qui sia variabile. Quando saremo a Kathmandu potremmo fare gli ulteriori acquisti di lamiere per poter dare inizio ai lavori di costruzioni delle capanne per i villaggi sfollati. Stiamo anche valutando la possibilità di trovare un medico di Phaplu che faccia visita 3 giorni al mese nella zona di Nunthala visto che li hanno due infermieri che fanno tutto e di più!
Inizialmente vorremmo proporre 6 mesi di prova per vedere l'effettivo beneficio. Comunque ne parleremo ancora.
Nel frattempo ancora un grazie di cuore da Andrea, Cinzia, Riccardo, Chhongba, Pemba, Lakpa e il comune di Taksindu!
A presto
Andrea
Diario del 27 settembre
Ciao a tutti,
Oggi abbiamo fatto i primi acquisti di materiali per due scuole per una spesa di poco più di 1000 €. Così portiamo quaderni, penne e matite per 450/460 bambini. Oltre la base abbiamo preso anche dei palloni da pallavolo, calcio, due chitarre e tastiere per i.corsi di.musica più tamburi per.la.banda della scuola.
Quando arriveremo avremo l'incontro con la scuola e il presidio sanitario a cui lasceremo anche dei farmaci. Poi ci sono diverse famiglie che stanno valutando la possibilità di spostarsi dal villaggio in cui vivono a cui daremo del sostegno che è ancora da quantificare. Il 3/4 ottobre torniamo in ktm con altre info per decidere come continuare. Il costo del materiale è stato contattato fino all'ultima penna ! È stata una fortuna muoversi con chhongba per sbrigare tutte queste attività.
Andrea e Riccardo
Ciao a tutti,
Oggi abbiamo fatto i primi acquisti di materiali per due scuole per una spesa di poco più di 1000 €. Così portiamo quaderni, penne e matite per 450/460 bambini. Oltre la base abbiamo preso anche dei palloni da pallavolo, calcio, due chitarre e tastiere per i.corsi di.musica più tamburi per.la.banda della scuola.
Quando arriveremo avremo l'incontro con la scuola e il presidio sanitario a cui lasceremo anche dei farmaci. Poi ci sono diverse famiglie che stanno valutando la possibilità di spostarsi dal villaggio in cui vivono a cui daremo del sostegno che è ancora da quantificare. Il 3/4 ottobre torniamo in ktm con altre info per decidere come continuare. Il costo del materiale è stato contattato fino all'ultima penna ! È stata una fortuna muoversi con chhongba per sbrigare tutte queste attività.
Andrea e Riccardo