Anicheh - incontro con il Mali
di Anna Tancredi
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E’ stata una serata all’insegna dell’allegria, dell’amicizia e della solidarietà quella organizzata sabato 12 settembre presso la Cascina Roccafranca dall’Associazione “Pompieri senza Frontiere”, con la sua Sezione insegnanti “io imparo - tu impari”, dal titolo: “Anichech: incontro con il Mali”.
L’iniziativa, premiata da una buona presenza di pubblico, si è articolata in diversi momenti, insieme piacevoli e significativi: nell’ampio e accogliente cortile della cascina è stato possibile gustare un aperitivo etnico a base di riso condito con salse particolari, saccottini di carne, tonno e formaggio, macedonia esotica, il tutto annaffiato con ottimo tè caldo alla menta o con bevande a base di carcadé. Un coloratissimo banchetto offriva inoltre manufatti d’artigianato maliano (statuette, stoffe, collane, borse, tovaglie, camicette e molto altro ancora). Al culmine della serata è stato poi possibile assistere, nell’area concerti, all’esibizione dello scatenatissimo gruppo musicale “Baye Goorfall”, costituito da quattro percussionisti maliani e senegalesi e da due indemoniati danzatori che, avvolti in coloratissimi costumi, hanno dato corpo in modo potente e ancestrale alle cadenze dei tamburi e degli djembé. Inutile dire che il palco si è presto animato di giovani donne maliane, che hanno rallegrato lo spettacolo con le loro sinuose movenze e, soprattutto, da un nutrito gruppo di bambini altrettanto incontenibili. Durante la serata non sono peraltro mancati importanti momenti di pacata riflessione e di coinvolgenti testimonianze sulla situazione economica e sociale del Paese africano e sulle iniziative solidali portate avanti da Pompieri senza Frontiere e da “Io imparo tu impari”: sul palco della galleria polivalente della cascina, Michele Sforza, Presidente dell’Associazione, Gabriella Pernaci e Annalisa Costantino, docenti referenti della Sezione insegnanti, hanno illustrato, con la grande e ammirevole umiltà che li ha sempre contraddistinti, l’attività dell’associazione, che si è focalizzata sul villaggio di Kassaro, dove è stata costruita una scuola completamente nuova, e sul distretto di Kita, nel sud del Paese, ai cui rappresentanti sono state donate due ambulanze in grado di far fronte alle emergenze più gravi. Si sono quindi susseguiti sul palco Coulibay Kecotto, Presidente dell’Associazione Lavoratori e Studenti maliani in Piemonte, Kassambara Bocar, Segretario generale dell’Associazione e Jacouba Diakite, neo sindaco di Kassaro, che hanno ulteriormente avvicinato il pubblico presente al Mali, con parole tra lo scanzonato e il serio: chi con un piccolo excursus storico e geo – politico sul Paese, chi ringraziando l’Associazione per aver portato un aiuto concreto, apprezzando soprattutto il lavoro comune di maliani e italiani, particolarmente proficuo, perché privo di “filtri istituzionali”. Al termine degli interventi un interessante filmato ha testimoniato i viaggi di Michele, Gabriella, Annalisa, Riccardo, Alberto e Paolo, attuati in quei luoghi in due diverse missioni umanitarie, e i non indifferenti sforzi organizzativi per dare concretezza al progetto della nuova scuola, che alla fine del documentario risultava terminata. Sulle pareti della galleria era inoltre possibile ammirare le stupende e coinvolgenti fotografie di Riccardo Sforza, che documentavano con sguardo lucido e senza alcuna concessione al folclore, alternando il primo piano dei visi alle situazioni ambientali, le condizioni di arretratezza di un Paese che ha voglia di riscatto, la dignitosa povertà della gente, soprattutto di quella che vive nei villaggi sperduti nei grandi spazi, ma anche la contagiosa gioia dei bambini, a cui basta davvero poco per giocare e divertirsi. “Anicheh Mali” in lingua italiana suona come il nostro “Ciao, Mali”: ed è proprio un saluto che ci sentiamo di ripetere: un “ciao” che è un “arrivederci”, perché quella scuola – non dimentichiamocelo - ha ancora bisogno di banchi e lavagne (e infatti il progetto continua con “Ottanta banchi per Kassaro” …). |